L'evoluzione nasce dalle proprie radici
Identità culturale, certo. Ma qual è
l’approccio a questa identità?.
Si può rinchiudere dentro spazi definiti
un popolo che, secolo dopo secolo, è
diventato depositario di civiltà multiple,
ognuna di esse traboccanti di radiose
creatività?
Sarebbe stolto solo pensarlo. Tanto
quanto non considerare come arti, miti
e stili tramandati da Osci, Fenici, Dauni,
Sanniti, Etruschi e ancora Greci e
Romani, così come la contaminazione
della cultura Araba, fino agli Svevi,
Francesi e Spagnoli, si siano misurati e
armonizzati, con percorsi diversi ed
enigmatici, nel campo delle scienze e
della conoscenza, come in quello delle
Arti figurative e decorative, dando vita
ad un insieme coerente ma al tempo
stesso plastico e plasmabile come argilla
nelle mani dell’artigiano.
Allora alla base del nostro lavoro, della
nostra ricerca, non può che esservi il
rispetto stesso di questo grande
patrimonio, incominciando col rispettare
il metodo stesso della sua formazione.
Per non tradire questo elemento
essenziale e peculiare della nostra
cultura è necessario immergerci in essa,
circondarcene, e così naturalmente,
confrontarci da discendenti, proseguire
un’opera, dando forme e colori ispirati,
lasciandoci trasportare, ma con spirito
critico e libero, dal mare delle idee, della
creatività, avendo il senso di
appartenenza ad un popolo che della
sua esistenza ne fa ogni giorno un
miracolo di vita.